Nel settore del trattamento acqua, assistiamo sempre più spesso alla diffusione di strategie commerciali che, dietro a una promessa di convenienza, celano costi tutt’altro che trascurabili. Una delle formule più diffuse è quella del “depuratore omaggio”, apparentemente privo di spese iniziali, ma legato a condizioni contrattuali che meritano un’attenta analisi.
Il nuovo modello commerciale: marketing mascherato da generosità
Alcune aziende propongono al cliente finale un impianto in comodato d’uso gratuito, sostenendo che l’obiettivo sia solo quello di “farsi conoscere”. In apparenza, non viene richiesto alcun pagamento per l’installazione. Tuttavia, la vera monetizzazione avviene attraverso un canone di manutenzione annuale, spesso superiore ai valori medi di mercato. In molti casi, questo canone viene richiesto in un’unica soluzione anticipata per un periodo pluriennale.
Esempio concreto:
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Costo annuale richiesto: 400 €
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Durata del contratto: 10 anni
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Spesa totale anticipata: 4.000 €
Alla luce di questi numeri, è evidente come il concetto di “impianto gratuito” sia, di fatto, un artificio linguistico.
La questione del finanziamento: una contraddizione evidente
A rendere ancora più ambigua l’offerta è il fatto che, spesso, il pagamento anticipato del canone decennale viene proposto con una forma di finanziamento tramite società partner.
Qui nasce una domanda lecita:
È legalmente corretto finanziare una manutenzione? La risposta è no.
Per legge, i finanziamenti sono concessi solo su beni materiali o strumentali, non su servizi ricorrenti come la manutenzione. Se una società riesce a farti finanziare 4.000 € di manutenzione spalmati in 10 anni, significa che non stai finanziando un servizio, ma stai acquistando un bene: l’impianto.
Questa è la conferma definitiva che l’impianto “regalato” è tutto tranne che gratuito.
Il prestito viene erogato sulla macchina stessa, rendendo evidente la natura reale dell’operazione: stai comprando un impianto, ma ti viene presentato come un regalo condizionato.
La logica dietro al prezzo: cosa stai veramente acquistando?
Per chiarire il principio, prendiamo un paragone nel settore automotive. Immagina di poter scegliere tra due opzioni per ottenere la stessa auto:
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Opzione A: acquisti l’auto a 20.000 € e paghi 300 € all’anno per la manutenzione.
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Opzione B: l’auto è “gratis”, ma sei vincolato a un’officina che ti chiede 2.800 € ogni anno per i tagliandi.
Nel primo caso, dopo 10 anni hai speso 23.000 €. Nel secondo, 28.000 €. Eppure la seconda veniva presentata come la più economica.
Questa analogia riflette perfettamente ciò che accade con molti impianti “offerti” nel settore trattamento acqua con l’aggravante che nella vendita degli affinatori acqua si propongono finanziamenti per la manutenzione.
Rischi nascosti: quando l’assistenza sparisce
Oltre al sovrapprezzo camuffato, esiste un ulteriore pericolo: la mancanza di continuità aziendale. Alcune imprese che adottano questo modello, cessano l’attività poco dopo aver incassato i primi canoni pluriennali. Il cliente si ritrova così con un impianto non più supportato, senza ricambi disponibili e senza alcun referente tecnico.
Vendita diretta? Non sempre è sinonimo di affidabilità
Anche nel caso delle aziende che propongono la vendita diretta, è fondamentale valutare la solidità e la serietà del fornitore. Ne esistono diverse tipologie:
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Multivenditori: trattano di tutto, dagli elettrodomestici ai complementi per anziani, senza una specializzazione tecnica nel trattamento acqua.
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Distributori di prodotti esteri: spesso si affidano a componentistica asiatica economica, priva di certificazioni, e impossibile da manutenere nel tempo per mancanza di ricambi originali.
Nel primo caso, l’assistenza post-vendita è generalmente scadente o inesistente dopo l’incasso. Nel secondo, anche un banale guasto diventa irrisolvibile.
Conclusione: consapevolezza prima della scelta
Chi acquista un sistema di trattamento acqua oggi dovrebbe valutare con attenzione non solo il prezzo o l’offerta iniziale, ma anche la trasparenza contrattuale, la reperibilità dei ricambi, la qualità certificata dei materiali e la reputazione dell’azienda.
Con oltre 30 anni di esperienza nel settore, abbiamo deciso di mettere in luce questi meccanismi per proteggere i consumatori da scelte impulsive o fuorvianti.