Il bicarbonato di sodio è uno dei composti più utilizzati in ambito domestico.
Dalle pulizie alla cucina, fino ai rimedi naturali, viene spesso considerato una sorta di ingrediente “miracoloso”.
Tra i suoi usi più comuni c’è anche quello di aggiungerlo all’acqua, sia per cucinare sia per migliorarne – si pensa – la qualità. Ma cosa fa davvero il bicarbonato nell’acqua? È in grado di purificarla? Riduce il calcare? La rende più sicura?
In questo articolo faremo chiarezza, distinguendo i fatti reali dai falsi miti, e spiegando in modo tecnico ma semplice cosa può e cosa non può fare il bicarbonato disciolto nell’acqua.
✅ Cosa può fare il bicarbonato nell’acqua
1. Aumenta il pH e rende l’acqua più alcalina
Il bicarbonato di sodio (NaHCO₃), quando si scioglie in acqua, agisce come alcalinizzante. Questo significa che innalza il pH, rendendo l’acqua leggermente più basica. Un’acqua con pH neutro ha valore 7, mentre un’acqua con bicarbonato può superare anche 8, a seconda della quantità disciolta.
L’alcalinità può influire positivamente su:
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Digeribilità: alcuni lo usano per contrastare l’acidità gastrica.
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Cottura degli alimenti: le verdure verdi mantengono meglio il colore, e i legumi cuociono più velocemente.
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Corrosività dell’acqua: in impianti idrici metallici, un’acqua meno acida può essere meno aggressiva sulle tubature.
2. Agisce come tampone chimico
Il bicarbonato ha anche la funzione di tampone, ovvero aiuta a stabilizzare il pH dell’acqua, evitando forti oscillazioni acido-base. Questo può tornare utile in alcuni impianti idraulici o in presenza di variazioni stagionali della qualità dell’acqua.
3. Può interagire con ioni di calcio e magnesio
In presenza di acqua dura (cioè ricca di calcare), il bicarbonato può reagire con calcio e magnesio, facilitando la formazione di carbonati. Questi possono precipitare durante la bollitura. Tuttavia, non elimina il calcare, lo rende solo più visibile sotto forma di deposito.
❌ Cosa NON può fare il bicarbonato
1. Non purifica l’acqua
Il bicarbonato non ha alcuna capacità disinfettante. Non elimina batteri, virus, funghi o altri microrganismi. Non è quindi un sostituto di metodi di potabilizzazione come:
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raggi UV;
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clorazione;
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ozonizzazione;
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osmosi inversa.
2. Non rimuove contaminanti chimici o metalli pesanti
Non è in grado di filtrare né neutralizzare sostanze inquinanti come:
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arsenico;
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nitrati;
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pesticidi;
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solventi industriali;
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piombo o mercurio.
Per questi contaminanti servono tecnologie come filtri a carbone attivo, resine a scambio ionico o impianti a osmosi inversa.
3. Non elimina il calcare disciolto
Come già accennato, anche se può far precipitare parte del carbonato di calcio durante l’ebollizione, non rimuove il calcare disciolto. Per ridurre la durezza dell’acqua in modo significativo, è necessario un addolcitore a scambio ionico, l’unico sistema in grado di sostituire calcio e magnesio con sodio.
Conclusione: utile ma con limiti
Il bicarbonato di sodio può essere un valido coadiuvante domestico per specifici scopi:
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migliorare la cottura degli alimenti;
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rendere l’acqua leggermente più alcalina;
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ridurre la corrosività e stabilizzare il pH.
Tuttavia, non può in alcun modo purificare l’acqua o trasformarla in acqua potabile. Non sostituisce i sistemi di trattamento professionali, e non protegge da contaminazioni serie di origine biologica o chimica.
Per chi desidera migliorare la qualità dell’acqua da bere o da usare in cucina, la soluzione più efficace rimane l’adozione di un impianto di filtrazione certificato, scelto in base alla reale composizione dell’acqua di rete o di pozzo.